Era poco più che ventenne Marina Matarazzo quando, dalle gare di nuoto è passata a quelle di triathlon, con il sogno, un giorno, di poter partecipare al Campionato del Mondo di Ironman a Kona, dove si accede solo qualificandosi in una gara della medesima distanza. E’ infatti alle Hawaii dove il triathlon è nato, dalla scommessa di tre marines che per primi si sono inventati la più dura delle competizioni, sfidandosi a concludere 3.800 metri di nuoto, 180 km di bici e 42.1 km di corsa senza fermarsi mai. In origine il Triathlon era solo la distanza Ironman e solo in seguito sono state introdotte le gare sulle distanze più brevi (Mezzo Ironman, Olimpico e Sprint).
Negli anni, Marina Matarazzo ha fatto del triathlon la sua vita, allenandosi sempre con determinazione conciliando il lavoro e la famiglia con la sua passione sportiva, potendo contare sempre sull’appoggio di Enzo (Fasano, il coach giovanile, ndr), marito e allenatore che in questi anni l’ha aiutata a crescere come triatleta fortissima, portandola a coronare il suo più grande sogno atletico.
E così, Marina, quest’estate all’Ironman Austria a Klagenfurt (sua terza gara Ironman) si è piazzata seconda di categoria M2, ha vinto la slot per partecipare al Campionato mondiale a Kona e il 14 ottobre ha coronato il suo grande sogno, portando a termine la gara delle gare, il sogno di ogni triatleta appassionato: il Campionato Mondiale di Ironman, chiudendolo anche con un ottimo tempo (11 ore e 28′).
Tutta la squadra labronica ha fatto il tifo da lontano, restando col fiato sospeso in attesa del traguardo, sognando insieme a Marina l’istante in cui vedi che manca un solo km di corsa davanti a te e capisci che il sogno si è avverato.
Complimenti ancora, Marina, siamo tutti orgogliosi di te!
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